domenica 22 aprile 2007

"Aspettando Godot"

Ho trovato l'articolo che ci ha dedicato Merate Online e lo giro qui sul Blog.



E’ stata la compagnia meratese “Ronzinante” a calcare il palcoscenico del teatro San Luigi di Pagnano nel quarto appuntamento della rassegna teatrale “Città di Merate” con “Aspettando Godot” di Samuel Beckett.Si tratta della loro prima partecipazione alla rassegna e l’opera che hanno rappresentato è una pietra miliare del teatro del Novecento nonché il testo che inaugurò il teatro dell’assurdo nel fervido clima culturale della Parigi del secondo dopoguerra. Difficile riassumerne la trama perché essa stessa è svuotata del suo significato classico e il tradizionale impianto narrativo dato da un intreccio coerente di eventi è sostituito da una concatenazione di fatti illogica e immotivata, suddivisa in due atti: per citare una celebre frase di Vivian Mercier, all’indomani della prima londinese del 1955: “Aspettando Godot è una commedia in cui non accade nulla, per due volte”.



Due clochards si trovano in una desolata strada di campagna, unico elemento presente un albero, anch’esso spoglio. Aspettano. Hanno un appuntamento con un certo Godot. I due personaggi, Vladimir, detto Didi ed Estragon, Gogo (interpretati rispettivamente da Giorgio Mariani e Stefano Panzeri) non sanno esattamente chi sia Godot ma sono convinti che quando arriverà darà loro un pasto caldo e un giaciglio asciutto per la notte.



Nel secondo atto gli eventi si ripetono quasi immutati sotto un albero che inizia a mettere le prime foglie: ci sono ancora Didi e Gogo che si scambiano vicendevolmente battute illogiche e ritorna anche Pozzo, diventato cieco, con Lucky.
Durante l’attesa passano per la stessa strada altri due personaggi, Pozzo e Lucky, un proprietario terriero con il suo schiavo, (interpretati da Emiliano Zatelli e Lorenzo Corengia) maltrattato e tenuto al guinzaglio. Didi e Gogo sono allo stesso tempo incuriositi e intimoriti sia dalla crudeltà di Pozzo che dalla dignitosa sofferenza del suo servo.




Quando ormai sta per giungere la sera anche la messaggera di Godot (Alice De Palma) fa di nuovo la sua apparizione per avvertire i due che il Signore “non è potuto venire ma domani sicuramente arriverà”.




Didi e Gogo pensano di andarsene, di mollare tutto, ma quando le luci si spegneranno definitivamente i due saranno ancora lì, immobili, ad aspettare…L’attesa di qualcosa che non giunge e non giungerà mai è sicuramente la prima chiave di lettura dell’opera ma è solo quella più evidente: da questo testo, considerato tra i più surreali, dall’assurda attesa dei protagonisti e dai loro dialoghi privi di qualsiasi connessione logica, filtra tutta la concretezza dell’esistenzialismo, della fragilità e dell’inutilità della vita, dell’incomunicabilità travestita da ironia.



(di Chiara Magni)

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